l divano ne accoglie il corpo affaticato ma non ancora sfinito mentre il fumo della sigaretta, tenendo a distanza l'ozio, rigenerandolo mentalmente, lo prepara all'ultima fatica ovvero lavare il pavimento. Guardandolo si chiede cos'ama e, pensandoci deve rivedere le sue convinzioni. Per quale motivo, familiari o meno, calzati o scalzi, dovrebbe amare i suoi passi? In fondo, calpestandolo, non ha nessun riguardo per lui. No, meglio ricredersi e darsi meno importanza, il pavimento ha la stessa anima di chiunque. Ama chi lo accarezza, chi se ne prende cura e poco importa se è una scopa o uno straccio. Il pavimento è come noi e la scopa o lo straccio sono attenzioni, carezze, gesti, come lo sono le parole. Accarezzate come quelle della scopa o leccate come quelle dello straccio. I pavimenti sono anime distese.